Finora abbiamo parlato di ottimizzazione dei testi (SEO) in modo che il sito che ci sta a cuore (personale o aziendale che sia) possa essere indicizzato facilmente dai motori di ricerca ed essere elencato il più in alto possibile quando si esegue una “query” su internet.
Nulla però ci vieta di fare degli effettivi investimenti pubblicitari sul web, vero e proprio advertising che può essere svolto sfruttando più strumenti diversi.
Che cos’è la SEA?
Essendoci fin qui occupati di delineare il concetto di indicizzazione, ci sembra naturale iniziare a parlare di advertising a partire da un’attività che si chiama SEA: questa sigla sta per “search engine advertising”, ovvero “pubblicità sui motori di ricerca”.
La SEA, così com’è, non sarà nota a molti, ma il suo prodotto più famoso invece sì. Si tratta dei notissimi “AdWords”, una piattaforma di Google per generare link sponsorizzati che l’utente vede, di solito, nei primi tre o quattro risultati delle sue ricerche. Sono facilmente riconoscibili perché accompagnati da un’etichetta gialla con scritto “Ann.”, che sta per “annuncio pubblicitario”.
Gli AdWords, come altri esempi di SEA, implicano il pagamento di una somma al motore di ricerca (nel loro caso, Google) ma non danno automaticamente risultati senza una strategia efficace alle spalle. Per esempio nel programmare una campagna AdWords si può scegliere (fra gli altri) dove far comparire gli annunci pubblicitari o quali parole chiave utilizzare seguendo i suggerimenti di Google (che aiuta anche a scrivere il testo di accompagnamento all’annuncio stesso).
Altri modi per fare advertising online
La SEA e le campagne AdWords non sono ovviamente l’unico modo di farsi pubblicità su internet. Fra le altre attività a pagamento troviamo anche:
- acquisto di banner pubblicitari;
- recensioni;
- attività sui social;
- marketing diretto via email o newsletter;
- native advertising, ovvero pubbliredazionali.
Una buona campagna di advertising su internet deve stabilire quali di questi strumenti utilizzare (tutti, solo alcuni, uno solo…), che tipo di budget utilizzare, che risultati si vogliono ottenere (per esempio: aumento dei follower del 25%), quanto tempo deve durare l’azione programmata.
Strumenti di web advertising nel dettaglio
Banner
Si acquistano dalla concessionaria del sito dove si intende comparire. In genere la concessionaria chiede che si provveda alla progettazione grafica dell’annuncio, che ha misure decise dal sito stesso e mescola immagini e testo. In rari casi, la concessionaria fa questo lavoro personalmente.
Recensioni
Uno strumento molto discusso perché nella peggiore delle ipotesi si pagano persone perché pubblichino pareri esageratamente positivi su prodotti o aziende su forum, blog, portali di e-commerce senza un vero contraddittorio. La vera recensione dovrebbe apparire solo su testate giornalistiche.
Attività social
Sono post promozionali e annunci pubblicati su Twitter, Facebook, Instagram o altri social network.
Marketing diretto
Quando l’azienda ottiene (in maniera pacifica!) l’email di un potenziale cliente può contattarlo con offerte mirate di sconto oppure con l’invio periodico di una newsletter contenente le proprie novità.
Native advertising
Ne parliamo come di “pubbliredazionali 2.0” perché sono né più né meno di quelli che una volta comparivano sulle riviste, solo che in questo caso il contenuto pubblicitario, a prevalenza testuale, compare solo su internet.